Prima di Campionato: L’Accademia Calcio Mola batte pe 3-1 i pari età dell’Atletico Bari.

Non avevamo alcun dubbio sul risultato finale…In una giornata così importante ed emotivamente carica lui, Mario non poteva vedere risultato diverso, se non quello che ha anche visto vincere gli Allievi di Mr. Luca Berlingerio del Progetto “Mola Football Academy”.

La tipica giornata perfetta.

Ma questa volta a noi, a me, non interessa il freddo lato sportivo. C’è stato molto di più, tantissimo.

Erano con noi il figlio, Massimo Scarafino ed Anna, moglie del nostro caro Mario, nei pressi del terreno di gioco, insieme a tutti i ragazzi, dopo un piccolo passaggio negli spogliatoi. Stretti dal calore degli atleti e omaggiati con un fascio di splendidi girasoli consegnati dal Capitano dei Giovanissimi, Mattia Caputo e quello degli Allievi, Victor Di Buglione.

Poi il minuto di raccoglimento che ha fatto passare nelle nostre menti il film dei personali momenti vissuti con il nostro Dirigente.

Piccole lame, che solo la foto impressa del suo sorriso hanno acquietato la sensazione di forte dolore e smarrimento.

Si, i nostri ragazzi hanno giocato con lui e per lui. Nei loro occhi la forte commozione ogni volta che la palla rotolava in rete.

Ora, però, mi sia concesso un privilegio al quale non sono avvezzo.

In queste pagine ci alterniamo io ed Angelo Parente nell’arricchire i contenuti di questo sito, sempre impersonali nel rispetto delle regole alle quali noi, profondamente, crediamo e ci atteniamo, ma oggi vorrei fare uno strappo, che spero mi sia consentito.

Ho avuto la fortuna di conoscere Mario cinque anni fa, nel palazzetto dello sport di Conversano, mentre osservava ed incitava i ragazzi nelle partite senza distaccarsi dal suo naturale sguardo paterno. Nico Cappella, presentandomi, mi disse:” Piero collaborerai con lui e mi raccomando di seguirlo bene perché è il nostro “Jolly” ed è una persona incredibile”.

I suoi baffetti e lo sguardo sereno mi colpirono.

Di lì in poi siamo stati sempre vicini e non c’è stato un solo giorno che ci incontrassimo dove non mi chiedesse come stavo e come stavano i miei figli Giuseppe e Giò Giò. Lo adoravano ed era così facile capirne il perché.

Tante panchine in tante partite e le numerose chiacchiere sull’andamento dei Campionati. Tanto e ancora tanto.

E poi, dopo la morte di mio padre, entrò in punta di piedi dispensandomi consigli come solo un padre può fare con un figlio.

Ecco perché è impossibile che possa esserci giorno dove io possa dimenticarlo.

Mi scuso con Voi tutti per essermi appropriato di questa pagina, uscendo dall’anonimato, ma il mio cuore lo pretendeva.

Ciao Mario…tuo Piero.

 

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